Prevenzione secondaria: tumore del colon-retto
Il tumore del colon-retto ha origine dalla trasformazione maligna delle cellule della mucosa di rivestimento di quest’organo.
Ogni anno in Italia si registrano oltre 40.000 nuovi casi, con un’insorgenza prevalente dopo i 40 anni e una analoga frequenza negli uomini e nelle donne. Con una mortalità di oltre 15.000 decessi l’anno, rappresenta la seconda causa di morte per tumore in Italia.
Quasi tutti i tumori del colon-retto si sviluppano a partire da lesioni benigne denominate polipi adenomatosi (adenomi). È stato calcolato che occorre un periodo medio di alcuni anni affinché un adenoma si trasformi in un tumore maligno.
I principali fattori di rischio sono:
La prevenzione dei tumori del colon-retto può attenuarsi con la prevenzione primaria e con l’individuazione dei polipi adenomatosi e la loro rimozione endoscopica, interrompendo la sequenza polipo-cancro, rappresenta una strategia vincente nella prevenzione. Dato che molti polipi e tumori del colon-retto allo stato iniziale non danno segni o sintomi, è molto importante sottoporsi a periodici esami di controllo.
E' possibile eseguire il primo esame di controllo presso l'Ambulatorio Raphaël di Clusane. Si tratta del test del sangue occulto fecale (SOF). L’esame ricerca nelle feci tracce di un eventuale sanguinamento, da parte di un polipo o di un tumore.
In relazione all'esito del test e all'anamnesi del paziente, sarà successivamente indicativo eseguire una colonscopia, che consente un’indagine completa e accurata di tutto il colon e che, oltre alla funzione diagnostica, può svolgere anche un ruolo terapeutico, consentendo la rimozione delle lesioni pre-tumorali (polipi).
La prevenzione oncologica
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