Amistà

Il gruppo Amistà

Gruppo per il sostegno e la formazione permanente di coloro che stanno attraversando, direttamente o indirettamente, un percorso di elaborazione del lutto

A settembre del 2019 è nato il gruppo AMISTÀ, gestito dalla Cooperativa Raphaël, con l’iniziale obiettivo di supportare e accompagnare i famigliari/caregivers di pazienti inseriti in percorsi di cure palliative con assistenza da parte dell’UCPDOM.

La dottoressa Valeria Zacchi (medico, analista filosofo) e la dottoressa Lara Gigola (psicologa psicoterapeuta) hanno condotto il gruppo integrando le loro diverse competenze per poter affrontare le tematiche della cura e del lutto sia da una prospettiva psicologica sia filosofica o di ricerca di senso profondo.

Il lutto è stato da subito il tema centrale di questo percorso

Il termine “lutto” dà un senso di disagio e suscita un istintivo moto di difesa interiore, si tratta di una ragionevole e comprensibile paura del dolore. 
Il corpo si difende dalle aggressioni mediante il dolore che mette all’erta contro il pericolo; pericolo, uguale paura, paura del senso di oscurità, di non noto, di mistero incombente. 
Talvolta la mente reagisce alla troppa paura con la “nevrosi” e l’individuo riesce a superarla quando permette ai suoi timori di emergere, lasciando fluire le parole, e allargando piano le maglie costrittive della chiusura verso l’esterno.  
Non è un procedimento facile, non si tratta di individuare le paure e di esorcizzarle, ma di permettere alla nostra psiche di riaffrontare la vita.

Ci vuole silenzio e incoraggiamento, rispetto e attesa. 
Questo è l’atteggiamento di cui l’esperienza clinica ha mostrato l’efficacia ed è il risultato di un percorso di riflessione che ha continuato ad approfondire il valore della parola, sempre più giocata nell’ambito di uno scambio capace di farsi carico della complessità affettiva e simbolica dell’uomo.
I modi di affrontare l’idea o la realtà della morte o di una perdita, in sintesi del lutto, dipendono fortemente dalla qualità dell’interazione verbale: questa può essere allenata e interiorizzata all’interno di un gruppo guidato dove spontaneità ed esperienze possono essere utilmente indirizzate verso forme accettabili di comunicazione.
Situazioni patologiche di lutto possono essere prevenute dando luogo a una comunicazione onesta, costruita su parole scelte con cura, mirate alla sensibilità del ricevente e scaturite dall’ ascolto e dalla interazione efficace con l’altro.


I gruppo Amistà vuole proprio offrire ai partecipanti uno tempo rispettoso che offre il supporto e la possibilità di uno spazio umano atto ad accogliere e a dar voce al dolore per la perdita del proprio caro. La condivisione permete il confronto di esperienze e vissuti differenti dai quali è nato un patrimonio condiviso di domande, di saperi e di conoscenze.

L’esperienza maturata negli anni ci ha resi ancor più consapevoli della grande opportunità che un contesto di gruppo, protetto e professionalmente gestito, possa offrire a chi sta attraversando il tema della morte, tema che non lasciare indifferente nessun uomo. 
Per questo riteniamo importante ampliare l’obiettivo per cui è nato AMISTÀ in modo da rendere possibile la partecipazione al gruppo a tutti coloro che, per motivi diversi, cercano un appoggio e un confronto attivo nel delicato processo di elaborazione del proprio lutto.
Accanto all’opportunità dello spazio condiviso resta aperta, in concomitanza o in parallelo, la possibilità di un percorso individuale con gli esperti.

Il benefici del gruppo Amistà:

 

  1. Creare uno spazio protetto di pensiero, discussione e condivisione che consenta un migliore approccio alle difficoltà legate alla presenza in ambito famigliare di un malato a fine vita e che sia finalizzato a prendersi cura di chi svolge il lavoro di cura
  2. Creare le condizioni per realizzare un adeguato accompagnamento della famiglia della persona malata in modo da favorire il processo di elaborazione del lutto

  3. Favorire la condivisione della paura della morte attraverso l’ascolto 
  4. Stimolare la narrazione ed il racconto autobiografico discreto delle storie dei componenti del gruppo 
  5. Fornire la possibilità concreta di affrontare temi legati agli aspetti etici della cura e del fine vita
  6. Creare uno spazio di riflessione su alcune domande esistenziali attraverso l’individuazione e la conseguente competenza nel gestire principi, convinzioni, visioni del mondo che muovono i comportamenti e le scelte per praticare e sviluppare un esercizio di saggezza

Come funzionano gli incontri del gruppo Amistà

Il format degli incontri prevede:

  1. una breve introduzione da parte dei conduttori finalizzata alla creazione di uno spazio condiviso di dialogo, una premessa utile a trovare un terreno di gioco comune che riduca i timori legati all’incontro con il gruppo, che consenta di entrare progressivamente nella costruzione di un linguaggio ed una mente collettiva del gruppo
  2. segue la attivazione delle risorse dei partecipanti, anche attraverso l’utilizzo di tecniche di scrittura autobiografica, laboratori delle immagini ed esperienziali a partire dagli spunti forniti 
  3. la conclusione della serata prevede la sintesi del lavoro del gruppo attraverso la condivisione di frasi/parole chiave sulle quali stimolare la riflessione durante la settimana tra un incontro e l’altro per creare un filo di connessione tra i partecipanti.

Come partecipare

  • L’accesso al gruppo è possibile in qualsiasi momento e da parte di chiunque ne senta la necessità 
  • Gli incontri hanno cadenza quindicinale e hanno luogo il giovedì sera dalle 18.00 alle 19.30
  • Gli incontri hanno luogo presso  Sala Riunioni - Raphael Laudato Sì- Via Agello 1 di Desenzano
  • L’iscrizione al gruppo avviene in occasione del secondo- terzo incontro ovvero quando il/la partecipante decide, dopo una prima conoscenza dell’attività, di aderire alla proposta
  • La partecipazione al gruppo comporta esclusivamente il versamento di una quota annuale di iscrizione di € 50 (cinquanta)
  • La valutazione circa il grado di raggiungimento degli obbiettivi  è oggetto di rilevazione a sei mesi ed un anno dalla attivazione del gruppo attraverso un questionario somministrato ai partecipanti

 

Per informazioni e iscrizioni contattare il coordinatore infermieristico dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 17.00 al numero di telefono 030 578 04 37

 

RUBRICA: “Letture: Amistà consiglia”

Nel febbraio 2016 Christian Raimo, giornalista e scrittore, in un articolo de “L’internazionale” dal titolo “I libri ci aiutano a non perdere chi amiamo” scriveva:
Più ci giriamo intorno, più serialmente ci riscopriamo a tornare a quest’idea che in fondo la letteratura non sia altro che un modo per provare a occupare lo spazio della perdita, rendere abitabile un tempo altrimenti inammissibile; quasi che alle volte dovendo far la scelta – di che libro leggere, di cosa interessarsi, di cosa valga la pena davvero parlare – la nostra attenzione venisse magnetizzata dall’unica cosa realmente importante: come farcela a sopravvivere alla morte delle persone care, di chi abbiamo amato, di chi ci ha amato; trovando davvero credibili soltanto quei libri che hanno l’ostinazione di, o che si arrendono a, raccontare l’elaborazione di un lutto, seguendone le tracce con una paradossale fedeltà – per certi versi morbosa, per altri versi inutile e magnificamente gratuita”.
La lettura dell’articolo ha fatto brillare scintille di entusiasmo in alcune partecipanti al Gruppo AMISTÀ, attivato da due collaboratrici della Cooperativa Raphael per sostenere coloro che attraversano un periodo di elaborazione del lutto, che hanno proposto di istituire una rubrica mensile intitolata "Letture: Amistà consiglia".
La rubrica prende il via con "Cambiare l'acqua ai fiori" di Valérie Perrin: "Non piangete la mia morte, celebrate la mia vita".
La storia di Violette, guardiana di un cimitero, si intreccia con altre storie personali in una narrazione avvincente, commovente ed ironica proposto da Lucia Capri.

Alessandra Brioni propone questo meseQuel che affidiamo al vento” di Laura Imai Messina: " Una cabina telefonica, in un giardino, un telefono non collegato con cui parlare con i propri defunti."

Le cose succedono non puoi fermarle. Se non ti arrendi al dolore nascono cose belle!
La lettura è un modo per vivere molte vite oltre la propria, per esplorare mondi diversi da quello in cui ci muoviamo, per dare alla mente nutrimento, bellezza e per consentirle di allentare la pressione indotta da situazioni faticose.
Una via, quella della lettura, per immergerci in una prospettiva diversa dalla nostra e scoprire che si può guardare con uno sguardo altro ciò che ci circonda e trovare nuove soluzioni agli stessi problemi.

UCP-DOM – Cure Palliative Domiciliari

Le cure palliative domiciliari sono rivolte ai pazienti con patologie in fase avanzata che hanno necessità di un supporto psicologico e medico, con lo scopo di migliorare la qualità della loro vita. 

Segreteria ADI e UCP-Dom

Numero unico segreteria dei servizi domiciliari.

Il numero è attivo dalle ore 9.00 alle ore 17.00 dal lunedì al venerdì

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